Google ci riprova. E dopo i mezzi fallimenti di Profile, Buzz e Waves, tenta di nuovo a competere con Facebook. Secondo indiscrezioni pubblicate via ReadWriteWeb, il motore di ricerca sarebbe infatti sul punto di lanciare una nuova sfida alla creatura di Zuckerberg. Lo farebbe a maggio lanciando a cui assegnare la possibilità di vedere selettivamente gli elementi del proprio profilo. E, ovviamente, funzionalità di ricerca avanzate.
La notizia ha fatto subito il giro della Rete. E nonostante Google abbia negato di avere intenzione di lanciare nuovi prodotti, sono in molti a ritenere che l’indiscrezione di ReadWriteWeb sia un leak e non un’invenzione. Anche perché il guru della tecnologia Tim O’Reilly ne ha confermato l’esistenza in un tweet: "Ho visto Google Circles, ed è fantastico". Successivamente l’annuncio è stato in qualche modo rettificato dallo stesso O’Reilly, che ha specificato di riferirsi a un prototipo e non a un prodotto di lancio imminente. L’impressione generale – sottolinea AllThingsDigital del Wall Street Journal – è che qualcosa nel campo dei social network sia comunque in preparazione. Anche perché le funzioni riportate di Circles sembrano compatibili con la strategia annunciata a settembre dal precedente Ceo Eric Schmidt, e più volte confermata dal successore Larry Page e dal responsabile social Chris Messina. Il quale ha ammesso che il motore sta lavorando ad un modo per integrare in maniera social i suoi servizi.
D’altronde, "sarebbe sorprendente – sostiene TechCrunch – se Google non partecipasse al trend del social web", che sta rapidamente spostando l’asse di internet dalla ricerca di parole chiave alla comunicazione interpersonale. Facebook e Twitter, sono ormai diventati fenomeni culturali ed economici viste le valutazioni stratosferiche. E con il declino del social network Orkut, che Google aveva assorbito recentemente, il motore di ricerca ha bisogno di restare al passo. Probabilmente le attività di Orkut verranno assorbite dal nuovo Circles. Intanto il trend non accenna ad arrestarsi, e sempre nuovi competitori declinano in chiave social vecchi servizi o lanciano nuovi antifacebook, magari puntando alla nicchia. Come il social network musicale Ping di Apple, il twitter delle foto iDaily Booth e il curioso Bump.com, un social network che collega le persone in base al numero di targa. E ha già raccolto più di 1 milione di dollari di finanziamento.
D’altronde, "sarebbe sorprendente – sostiene TechCrunch – se Google non partecipasse al trend del social web", che sta rapidamente spostando l’asse di internet dalla ricerca di parole chiave alla comunicazione interpersonale. Facebook e Twitter, sono ormai diventati fenomeni culturali ed economici viste le valutazioni stratosferiche. E con il declino del social network Orkut, che Google aveva assorbito recentemente, il motore di ricerca ha bisogno di restare al passo. Probabilmente le attività di Orkut verranno assorbite dal nuovo Circles. Intanto il trend non accenna ad arrestarsi, e sempre nuovi competitori declinano in chiave social vecchi servizi o lanciano nuovi antifacebook, magari puntando alla nicchia. Come il social network musicale Ping di Apple, il twitter delle foto iDaily Booth e il curioso Bump.com, un social network che collega le persone in base al numero di targa. E ha già raccolto più di 1 milione di dollari di finanziamento.
Nell’agone è poi entrato Canvas, sito di condivisione per immagini senza censure. Fondato da Christopher Poole, è un social network che prevede l’anonimato e dà la possibilità agli utenti di partecipare senza registrazione. Una filosofia cara a Poole, noto per essere il creatore di 4chan, l’image board dove grazie alla tutela dell’identità degli utenti si è incontrata e formata buona parte del movimento pirata, Anonymous in testa. Considerato l’antiZuckerberg, Poole è giovane come il fondatore di Facebook ma ha idee radicali sulla libertà di espressione sul web. Finora fa era conosciuto semplicemente come "moot", e propugna una visione del social network che non pone ostacoli alla partecipazione e "non si basi sulla raccolta e il commercio dei dati personali dell’utente". Poole è stato protagonista di una polemica al riguardo con Zuckerberg, che aveva definito "codardia" la scelta dell’anonimato.
La sfida finale dei social network Google gioca la carta della privacy
VALERIO MACCARI
VALERIO MACCARI