21
privi di preveggenza e nutrano un particolare disinteresse per gli uomini loro fratelli; che in fondo siano anri-intellettuali e si preoccupino di restringere tanto l’arte quanto il pensiero al momento esistenziale. E così via. Chiunque abbia una sia pur debole attitudine all’invettiva, porrebbe presentare una grande quantità di sotterranee accuse e controaccuse di questo genere. Sia le accuse che vengono mosse da una parte, sia quelle che vengono lanciate dall’al’ tra contengono qualcosa di non del tutto privo di fondamento. Ma esse sono tutte distrurrive. Per la maggior parte si basano su pericolosi malintesi. Vorrei ora prendere in considerazione due dei più profondi di questi malintesi, uno per parte.
Innanzitutto, l’ottimismo dello scienziato. E una accusa così spesso ripetuta da essere ormai un luogo comune. L’hanno lanciata alcune delle più acute menti non-scientifiche dei nostri giorni. Ma dipende da una confusione tra esperienza individuale ed esperienza sociale, condizione individuale e condizione sociale dell’uomo.
privi di preveggenza e nutrano un particolare disinteresse per gli uomini loro fratelli; che in fondo siano anri-intellettuali e si preoccupino di restringere tanto l’arte quanto il pensiero al momento esistenziale. E così via. Chiunque abbia una sia pur debole attitudine all’invettiva, porrebbe presentare una grande quantità di sotterranee accuse e controaccuse di questo genere. Sia le accuse che vengono mosse da una parte, sia quelle che vengono lanciate dall’al’ tra contengono qualcosa di non del tutto privo di fondamento. Ma esse sono tutte distrurrive. Per la maggior parte si basano su pericolosi malintesi. Vorrei ora prendere in considerazione due dei più profondi di questi malintesi, uno per parte.
Innanzitutto, l’ottimismo dello scienziato. E una accusa così spesso ripetuta da essere ormai un luogo comune. L’hanno lanciata alcune delle più acute menti non-scientifiche dei nostri giorni. Ma dipende da una confusione tra esperienza individuale ed esperienza sociale, condizione individuale e condizione sociale dell’uomo.
La maggior parte degli scienziati da me conosciuti ha sentito — non meno prnfondamente dei non-scienziati da me conosciuti — che la condizione individuale di tutti noi è tragica. Ciascuno di noi è solo: talvolta sfuggiamo alla solitudine con l’amore o l’affetto o, forse, in certi momenti di creazione, ma questi trionfi della vita sono piccole zone illuminate che ci creiamo, mentre il margine della strada rimane avvolto nell’oscurità: ciascuno di noi muore solo, Ho conosciuto scienziati che credevano nella religione rivelata. Forse per loro il senso della condizione tragica non è così forte. Non so. Per la maggior parte delle persone di profondo sentire, per quanto coraggiose e felici, e qualche volta soprattutto per quelle più felici e più coraggiose, quel senso della condizione tragica sembra costituzionale, parte del peso della vita. Questo vale per gli scienziati che ho meglio conosciuto, come per chiunque altro.