giovedì 2 febbraio 2012

Chi studia l'emittente telematica


Chi studia l'emittente telematica

March 26, 2010 at 4:38 pm
I media attuali sono inadeguati alla forte richiesta di interattività che viene dalla società complessa, non più stratificata in modo ordinato ma orientata a modelli gassosi turbolenti ed in adattamento continuo agli ambienti di riferimento. La rete Internet per questo è divenuta man mano il loro rifugio sotto forma di web-radio web-tv - senza contare i quotidiani online, ibridi multimediali con funzioni interattive, attenti agli aggregatori di informazione e alle modalità di lettura, e di fruizione in genere. Il passo decisivo è maturo, quello dell Emittenza Telematica, della rete che si fa media capovolgendo nel contempo l'asse utente/giornalista a favore del primo termine, andando decisamente verso il peer to peer e la community degli utenti. Così il sistema trasferisce le funzioni di controllo dei processi dal giornalista d'informazione (ruolo datato eterodiretto) ai redattori di nuova medialità con funzioni più prossime alla gestione di risorse umane (e non solo) e di ascolto diretto tramite callweb con specifiche delle chat estese.

Con il multicanale, oltre Internet, utilizzandone i protocolli, e con il mobile computing, la rete matura è cosa fatta, non resta che organizzare ora le persone e le risorse.

L'economia e la cultura digitale sono pronte a fare la rivoluzione sociale del sempre connessi, procedendo ad un vera riterritorializzazione, quando cadono le analisi affrettate di scomparsa nel virtuale, robotizzazione, cybercultura. E' la società in tutte le espressioni ed estensioni che mette in rete digitale le sue relazioni, e quindi persone con persone, cose con cose, persone con cose e cose con persone.

Le tensioni che irrisolte si accumulavano nel secolo scorso trovano chiarezza e applicazione curiosamente umanista in un contesto ultracarico di tecnologie con il digitale. Le tecniche e i loro correlati oggetivi infatti magnificano gli individui come persone in una più fine e continua negoziazione del sociale con il culturale, il politico, l'economico.
Orazio Conversoe dunque (ancora Pellizzi del 95):

Probabilmente gli "umanisti", intendendo per tali tutti gli scienziati disposti a sollevare lo sguardo, saranno impegnati nei prossimi anni nella trascrizione di testi, cioè in un'operazione di progettazione della memoria, e, aggiungiamo, di ridefinizione della scrittura, del suo uso e del suo significato nel mondo attuale. Ora l'italianistica, non solo perché si occupa di una delle letterature moderne più antiche e più ricche, ma per una sua familiarità filosofica con i rapporti tra la scrittura e il mondo, non può non essere chiamata a contribuire con il pensiero e con la tecnica a tale lavoro
March 26, 2010 at 6:08 pm
Maria Concetta PetrolloPerò che enorme stress essere sempre connessi, sempre in relazione e comprensione, sempre, sempre, senza quelle parentesi enormi che danno la lettura solitaria, la stessa tivi cicalante e monotona. Perché non é che ci puoi stare un po' e un po' nel digitale: se ti connetti ci sei dentro tutto in dispendio di tutto, se non lo accendi il computer sei del tutto fuori ( tranne che per prendere i soldi al bancomati che é lo stesso uno stress...) Dico stupidaggini eh?
March 26, 2010 at 9:20 pm
Orazio ConversoDa oggi un Centro di monitoragggio raccoglierà tutti i segnali video delle telecamere sparse su Roma. Il Centro metterà in rete le informazioni video che finora facevano capo a istituzioni e aziende diverse. «Questo centro - ha detto il sindaco Gianni Alèmanno - è il primo step per metttere in rete tutti i presidi di viigilanza presenti sul nostro terrritorio».
Al Centro di monitoraggio giungeranno i segnali delle telecamere di Atac, Roma mobilità, dipartimento XII (monumenti, siti museali), Acea, Ente Eur, Dipartimento sicurezza, Polizia municipale.

1 person liked this - Anna Rita Succurro

sabina fiorenzi - era ora: l'apoteosi dell'editorMar

orazio converso - In totale, saranno 1.30O da subito e 5.396 nei prossimi mesi, quando il Centro entrerà a pieno regime. Nel dettagllo, tutti i segnali provenienti dalle telecamere saranno registrati e monitorati dal personaledel Centro 24 su 24 con la possibilità di «illluminare» un'area di crisi in caso di emergenza, attivando le sale operative interessate alI'evento: 118, 113, 112, 115.
Nei prosssimi giorni, saranno connessi al Centro di monitoraggio anche 10 autobus Atac dotati di telecamere a bordo e saranno dotate di telecamere alcune macchine della Polizia. Investimento complessivo di 250mila euro.
«I corpi di Polizia che saranno in grado di garantire la privacy», ha assicurato Alemanno.

Mar 26
Ezia Campise - mi mette un po' ansia ...2:43

orazio converso - I corpi di Polizia che saranno in grado di garantire la privacy....ah ah ah, mitico!
la privacy! (e magari il copyright)

Ezia Campise - ahahahah10:56

orazio converso - Preside con l'iPod contro l'assenteismo
Milano: badge ai ragazzi, display in aula e la dirigente dell'istituto che tiene tutto sotto controllo/

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/03/25/foto/milano_la_scuola_del_grande_fratello-2904596/1
March 27, 2010 at 3:42 pm
Orazio Converso..Dico stupidaggini? Beh, non sembra. Dobbiamo chiedere chi controlla chi, al sindaco Alè. Quella "tele visione" la vede solo lui??!
March 27, 2010 at 3:47 pm
Maria Concetta PetrolloTerribile, ci toccherà sgusciare come vermi oppure fare gli attori tutte le volte che usciamo di casa...
March 27, 2010 at 5:42 pm
Orazio ConversoIn realtà è cosa antica, alle origine delle psicologie umane, prima non so dire.
Noi diamo da sempre un'immagine di noi stessi, quel che crediamo di essere: è una continua recita per mettere a fuoco i rapporti con altri.
March 28, 2010 at 10:18 am
Maria Concetta Petrolloaveva ragione mia mamma: una vera signora non esce di casa se non ha la testa e le scarpe in ordine!
March 28, 2010 at 1:20 pm
Orazio ConversoIl modello televisivo rimane e vince per tanti motivi, non ultima la sua facilità e diffusione, ma in sostanza perchè il tempo la vince sullo spazio. La scansione dello scorrere delle nostre esistenze quotidiane necessita di un timer e di un focus spaziale sul quale puntarlo. Ora il digitale permette non solo di porre in sequenza le produzioni, ma di renderle disponibili in modo asincrono cumulandole in menù ordinate o in proposte casuali o direttamente nel database.

Se guardo la tivvù ed ho un mouse-telecomando posso realizzare, come spettatore, io stesso il mio video quotidiano: tra i canali e anche nello stesso canale. Fin qui la proposta delle agenzie di produzione multimediale e dei canali televisivi o telematici della trasmissione ed iscrizione digitale. Ma c'è, inoltre, un google-mode che introduce l'esplorazione delle produzioni individuali, la sperimentazione delle vite quotidiane e delle arti.
April 3, 2010 at 7:51 pm

i cretini

March 9, 2010 at 2:28 pm
"Ci sono cretini che hanno visto la Madonna e ci sono cretini che non hanno visto la Madonna.
Io sono un cretino che la Madonna non l’ha vista mai. Tutto consiste in questo, vedere la Madonna o non vederla.
San Giuseppe da Copertino, guardiano di porci, si faceva le ali frequentando la propria maldestrezza e le notti, in preghiera, si guadagnava gli altari della Vergine, a bocca aperta, volando.
I cretini che vedono la Madonna hanno ali improvvise, sanno anche volare e riposare a terra come una piuma. I cretini che la Madonna non la vedono, non hanno le ali, negati al volo eppure volano lo stesso, e invece di posare ricadono come se un tale, avendo i piombi alle caviglie e volendo disfarsene, decide di tagliarsi i piedi e si trascina verso la salvezza, tra lo scherno dei guardiani, fidenti a ragione dell’emorragia imminente che lo fermerà. Ma quelli che vedono non vedono quello che vedono, quelli che volano sono essi stessi il volo. Chi vola non si sa.
Un siffatto miracolo li annienta: più che vedere la Madonna, sono loro la Madonna che vedono. È l’estasi questa paradossale identità demenziale che svuota l’orante del suo soggetto e in cambio lo illude nella oggettivazione di sè, dentro un altro oggetto. Tutto quanto è diverso, è Dio.
Se vuoi stringere sei tu l’amplesso, quando baci la bocca sei tu.
Divina è l’illusione. Questo è un santo. Così è di tutti i santi, fondamentalmente impreparati, anzi negati. Gli altari muovono verso di loro, macchinati dall’ebetismo della loro psicosi o da forze telluriche equilibranti - ma questo è escluso -. È così che un santo perde se stesso, tramite l’idiozia incontrollata. Un altare comincia dove finisce la misura. Essere santi è perdere il controllo, rinunciare al peso, e il peso è organizzare la propria dimensione. Dove è passata una strega passerà una fata.
Se a frate Asino avessero regalato una mela metà verde e metà rossa, per metà avvelenata, lui che aveva le mani di burro, l’avrebbe perduta di mano. Lui non poteva perdersi o salvarsi, perchè senza intenzione,inetto.
Chi non ha mai pensato alla morte è forse immortale. È così che si vede la Madonna.
Ma i cretini che vedono la Madonna, non la vedono, come due occhi che fissano due occhi attraverso un muro: un miracolo è la trasparenza. Sacramento è questa demenza, perchè una fede accecante li ha sbarrati, questi occhi, ha mutato gli strati - erano di pietra gli strati - li ha mutati in veli. E gli occhi hanno visto la vista. Uno sguardo. O l’uomo è così cieco, oppure Dio è oggettivo.
I cretini che vedono, vedono in una visione se stessi, con le varianti che la fede apporta: se vermi, si rivedono farfalle, se pozzanghere nuvole, se mare cielo. E davanti a questo alter ego si inginocchiano come davanti a Dio.
Si confessano a un secondo peccato. Divino è tutto quanto hanno inconsciamente imparato di sè. Hanno visto la Madonna. Santi.
I cretini che non hanno visto la madonna, hanno orrore di sè, cercano altrove, nel prossimo, nelle donne - in convenevoli del quotidiano fatti preghiere - e questo porta a miriadi di altari. Passionisti della comunicativa, non portano Dio agli altri per ricavare se stessi, ma se stessi agli altri per ricavare Dio. L’ umiltà è conditio prima.
I nostri contemporanei sono stupidi, ma prostrarsi ai piedi dei più stupidi di essi significa pregare. Si prega così oggi. Come sempre. Frequentare i più dotati non vuol dire accostarsi all’assoluto comunque. Essere più gentile dei gentili. Essere finalmente il più cretino. Religione è una parola antica.
Al momento chiamiamola educazione".
Carmelo Bene
monologo da "Nostra Signora dei Turchi":

..«spirituale»

March 9, 2010 at 1:16 pm
Ma dobbiamo pur rassegnarci a impiegare questo termine,
poiché gli altri aggettivi o specificazioni possibili - «psichico », «morale»,
«etico», «intellettuale», «di pensiero», «dell'anima» - non coprono tutti gli
aspetti della realtà che vogliamo descrivere. Si potrebbe evidentemente
parlare di esercizi di pensiero, poiché, in tali esercizi, il pensiero fa in
qualche modo di se stesso la propria materia, e cerca di modificare se
stesso. Ma la parola «pensiero» non indica in maniera abbastanza chiara
il fatto che l'immaginazione e la sensibilità intervengano in questi esercizi
in un modo molto importante. Per gli stessi motivi, non possiamo accontentarci
di «esercizi intellettuali», sebbene gli aspetti intellettuali (definizione,
suddivisione, ragionamento, lettura, ricerca, amplificazione retorica) vi
svolgano una parte molto importante.
«Esercizi etici» sarebbe un'espressione abbastanza seducente, poiché,
come vedremo, gli esercizi in questione contribuiscono fortemente alla
terapia delle passioni e si riferiscono alla condotta della vita. Eppure anche
questa sarebbe una visione troppo limitata. In realtà tali esercizi (il testo di
G. Friedmann ce lo fa intravvedere) corrispondono a una trasformazione della
visione dd mondo e a una metamorfosi della personalità.
La parola «spirituale» permette, a nostro avviso, di fare capire come tali
esercizi siano opera non solo del pensiero, ma di tutto lo psichismo
dell'individuo, e, soprattutto, rivela le vere dimensioni di questi, esercizi:
grazie ad essi, l'individuo si eleva alla vita dello Spirito oggettivo,
ossia si colloca nella prospettiva del Tutto «eternarsi superandosi»).
Accettiamo, se è necessario, questa espressione «esercizi spirituali»,
dirà il nostro lettore. Ma si tratta degli Exercitia spiritualia di Ignazio da
Loyola? Quale rapporto esiste fra le meditazioni di Ignazio e il programma
di G. Friedmann: «Uscire dalla durata... eternarsi superandosi»? La nostra
risposta, semplicissima, sarà: gli Exercitia spiritualia non sono che una
versione cristiana di una tradizione greco-romana, di cui dovremo mostrare
l'ampiezza. In primo luogo, il concetto e l'espressione «esercitium spirituale»
sono testimoniati, ben prima di Ignazio da Loyola, nell' antico cristianesimo
latino, e corrispondono all'aschesis del cristianesimo greco'. Ma, a sua (..)
..«spirituale».

Fallo di rigore

March 8, 2010 at 12:06 pm
Fallace, dal latino fallaciosus, abile o abituato ad ingannare, pieno di ipocrisia: la desinenza di questo aggettivo equivale al superlativo diingannevole. Ciò che inganna o induce in errore in qualsiasi modo èingannevole. Ciò che inganna o induce in errore in qualsiasi modo èingannevole: ciò che è fatto per ingannare, abusare, gettare nell'errore con un proposito deliberato di ingannare con l'artificio e l'imponente apparato più adatto a trarre in inganno, èfallace.
Ingannevoleè un termine generico e vago; tutti i tipi di segni e di apparenze incerte sono ingannevoli: fallace designa la falsità , l'ipocrisia, l'impostura calcolata; dei discorsi delle proteste, dei ragionamenti sofistici sono fallaci. Questo termine ha dei nessi con impostore, seduttore, insidioso, capzioso, ma non ha equivalenti.
Impostoredesigna tutti i generi di false apparenze, o di trame concertate per trarre in inganno o per nuocere; l'ipocrisia, ad esempio, la calunnia, etc.Seduttoreesprime l'azione propria di impadronirsi di qualcuno, di fuorviarlo con mezzi abili ed insinuanti.Insidiosoindica unicamente l'azione di tendere abilmente dei tranelli e di farci cadere la vittima.Capziososi limita all'azione sottile di sorprendere qualcuno e di farlo cadere in errore.Fallaceriassume la maggior parte di questi aspetti.

    dunque (ah-ah-ah) riassumendo
  1. Impostoredesigna tutti i generi di false apparenze, o di trame concertate per trarre in inganno o per nuocere; l'ipocrisia, ad esempio, la calunnia, etc.
  2. Seduttoreesprime l'azione propria di impadronirsi di qualcuno, di fuorviarlo con mezzi abili ed insinuanti. 
  3. Insidiosoindica unicamente l'azione di tendere abilmente dei tranelli e di farci cadere la vittima. 
  4. Capziososi limita all'azione sottile di sorprendere qualcuno e di farlo cadere in errore.
  5. Fallaceriassume la maggior parte di questi aspetti.

olè