E proprio alla sua opera poetica, più che a quella di traduttore e critico, mi pare di dover rivolgere, oltre ad un breve ricordo autobiografico, la mia attenzione.
Avevo diciotto anni quando lo incontrai la prima volta, a Verona. Fumava passeggiando tra le due file di studenti e non aveva nulla a che fare con i docenti di liceo che avevo conosciuto sino a quel momento. Non avevo mai incontrato un poeta se non sui libri della vecchia biblioteca di famiglia, e Foscolo e Alfieri e Byron e Hemingway erano stati miei buoni amici sui vecchi testi rilegati con la garza e le lettere dorate sul dorso. Non lo capii subito, certo; come quasi tutti gli altri ragazzi non capirono un bel niente della sue dottissima lezione. Era quel suo metodo - così apparentemente frammentario e analogico - che ci lasciava sconcertati. I professori di liceo erano per la maggiore mestieranti che balbettavano a mala pena la loro lingua; Sanesi ne parlava una quantità e soprattutto le amava per quello che erano, vive o morte che fossero, greco antico o slang americano di Ferlinghetti o Ginsberg. leggi tutto
Ruben Garbellini
1) Dylan Thomas, Poesie, Guanda 1951; trad. di R.Sanesi.
2) The Waste Land, in T.S.Eliot, Poesie, Bompiani 1961, trad. di R. Sanesi
3) in Dylan Thomas, Poesie, Guanda, 1996, pag. 16.
4) William Shakespeare, Poesie, Mondadori 2000, a cura di R.Sanesi
5) Aggiungo come nota a margine che, in alcune sue famose pagine, BAudelaire affermava essere «Il poeta il miglior critico, mentre un critico non potrà mai trasformarsi in poeta»; ribadendo dunque io concetto per il quale la critica diviene "operativa" in quanto colui che commenta l'opera ne è, ancor prima che fruitore, autore a propria volta.
6) Hart Crane, The Bridge and other Poems, Il ponte e altre poesie, a cura di Roberto Sanesi, Milano Garzanti 1976
7) In Poeti inglesi del ‘900, a cura di R.Sanesi, Bompiani 1960
8) Questa realtà in Rapporto informativo, Feltrinelli, Milano, 1966
9) Cfr., solo a titolo di paragone, l’introduzione a Laborintus di E.Sanguineti.
10) Cito Emanuele Severino, Poesia come filosofia, intervento alla Società Letteraria di Verona nel corso del Convegno Poesia in opera, 18 marzo 1999.
11) Molte sue citazioni mi riaffiorano alla memoria da conversazioni, incontri, passeggiate senz’altro ordine che quello del ricordo.
12) I nomi ricordati non sono che alcuni dei più noti, come ricordava il poeta: «…andavo a prendere il tè dal Prof. Reuben A. Brower (a volte ci incontravo Harry Levin, Eldmund Wilson, Robert Frost)…»
13) Riprendo una bella espressione di una sua celebre collega, Fernanda Pivano.
14) L’improvviso di Milano, Guanda, Parma 1967.
15) «All the time the sound in my eardrums/of trolleycars below/taxi fender cough – creack of streeds/Laughters & pistol shots echoing/at all walls/tic leaks of neon-the voice of Myriad-»; Allen Ginsberg, Aether (Etere), 28 maggio 1960, in Poesia degli ultimi americani, a cura di Fernanda Pivano, Feltrinelli 1964.
16) Cfr. André Malraux, Essais critiques, Gallimard, Paris, 1966 e W.Faulkner Santuario, introduzione di Emilio Cecchi, UTET, Vicenza 1973.
17) Lettera IX, in La cosa scritta, Guanda, Milano 1977.
18) Per una più ampia veduta sulla saggistica di Sanesi sulla poesia e la pittura anglosassoni del Novecento Cfr.La valle della visione, Garzanti, 1985. In questo testo, raccolta di saggi tra i migliori del poeta, le correlazioni antropologico-etnografiche con la poesia –di Thomas, di Blake, di Vernon Watkins ecc.- o con la grafica di Ceri Richards e i paesaggi incantati di Paul Nash o Graham Sutherland, trovano una loro completa e organica descrizione. Vedi anche Poeti inglesi del ‘900 , cit.
19) Adduco a titolo di ulteriore analisi, le note finali di The Waste Land apposte da Eliot stesso, o la sterminata opera compiuta da Pound nei Cantos. Da questi due filoni, quello più marcatamente simbolico-allegorico di Eliot e lo stravolgimento sintattico e lessicale operato da Pound traggono vita, comunque, due differenti pensieri poetici.
20) Cfr.J.W.Goethe, Faust.
21) Cfr. Percy Bysshe Shelley, Adonis.
22) Cfr. Roberto Sanesi, Byron, CEI, Milano 1966.
23) Cfr. H. Hemingway, Parla un vecchio giornalista in By-line, Mondatori 1999
24) In T.S. Eliot, Poesie, cit.
25) Paragrafo, sul disamore in L'incendio di Miano, cit.
/roberto-sanesi
2) The Waste Land, in T.S.Eliot, Poesie, Bompiani 1961, trad. di R. Sanesi
3) in Dylan Thomas, Poesie, Guanda, 1996, pag. 16.
4) William Shakespeare, Poesie, Mondadori 2000, a cura di R.Sanesi
5) Aggiungo come nota a margine che, in alcune sue famose pagine, BAudelaire affermava essere «Il poeta il miglior critico, mentre un critico non potrà mai trasformarsi in poeta»; ribadendo dunque io concetto per il quale la critica diviene "operativa" in quanto colui che commenta l'opera ne è, ancor prima che fruitore, autore a propria volta.
6) Hart Crane, The Bridge and other Poems, Il ponte e altre poesie, a cura di Roberto Sanesi, Milano Garzanti 1976
7) In Poeti inglesi del ‘900, a cura di R.Sanesi, Bompiani 1960
8) Questa realtà in Rapporto informativo, Feltrinelli, Milano, 1966
9) Cfr., solo a titolo di paragone, l’introduzione a Laborintus di E.Sanguineti.
10) Cito Emanuele Severino, Poesia come filosofia, intervento alla Società Letteraria di Verona nel corso del Convegno Poesia in opera, 18 marzo 1999.
11) Molte sue citazioni mi riaffiorano alla memoria da conversazioni, incontri, passeggiate senz’altro ordine che quello del ricordo.
12) I nomi ricordati non sono che alcuni dei più noti, come ricordava il poeta: «…andavo a prendere il tè dal Prof. Reuben A. Brower (a volte ci incontravo Harry Levin, Eldmund Wilson, Robert Frost)…»
13) Riprendo una bella espressione di una sua celebre collega, Fernanda Pivano.
14) L’improvviso di Milano, Guanda, Parma 1967.
15) «All the time the sound in my eardrums/of trolleycars below/taxi fender cough – creack of streeds/Laughters & pistol shots echoing/at all walls/tic leaks of neon-the voice of Myriad-»; Allen Ginsberg, Aether (Etere), 28 maggio 1960, in Poesia degli ultimi americani, a cura di Fernanda Pivano, Feltrinelli 1964.
16) Cfr. André Malraux, Essais critiques, Gallimard, Paris, 1966 e W.Faulkner Santuario, introduzione di Emilio Cecchi, UTET, Vicenza 1973.
17) Lettera IX, in La cosa scritta, Guanda, Milano 1977.
18) Per una più ampia veduta sulla saggistica di Sanesi sulla poesia e la pittura anglosassoni del Novecento Cfr.La valle della visione, Garzanti, 1985. In questo testo, raccolta di saggi tra i migliori del poeta, le correlazioni antropologico-etnografiche con la poesia –di Thomas, di Blake, di Vernon Watkins ecc.- o con la grafica di Ceri Richards e i paesaggi incantati di Paul Nash o Graham Sutherland, trovano una loro completa e organica descrizione. Vedi anche Poeti inglesi del ‘900 , cit.
19) Adduco a titolo di ulteriore analisi, le note finali di The Waste Land apposte da Eliot stesso, o la sterminata opera compiuta da Pound nei Cantos. Da questi due filoni, quello più marcatamente simbolico-allegorico di Eliot e lo stravolgimento sintattico e lessicale operato da Pound traggono vita, comunque, due differenti pensieri poetici.
20) Cfr.J.W.Goethe, Faust.
21) Cfr. Percy Bysshe Shelley, Adonis.
22) Cfr. Roberto Sanesi, Byron, CEI, Milano 1966.
23) Cfr. H. Hemingway, Parla un vecchio giornalista in By-line, Mondatori 1999
24) In T.S. Eliot, Poesie, cit.
25) Paragrafo, sul disamore in L'incendio di Miano, cit.