domenica 20 febbraio 2011

il nudo mi piace vestito

Nel film »L’uomo che amava le donne» ci sono ricordi personali?
»Sono meno autobiografico di quanto si creda. Volevo semplicemente raccontare una storia cmi piaceva l’idea di scegliere un personaggio solitario, senza famiglia, senza amici, che si compiace solo della compagnia delle donne. Non lo avrei voluto cinico e crudele. Non conosco seduttoriprofessionisti. llovolontariamente scelto un tipo ansioso, segreto, che evita i conflittisvolazzando irresistibilmente da donna a donna, per paura di fermarsi, forse, per paura di accordare - troppo spazio a un solo sentimento. Perché un seduttore e anche un uomo che ha paura dell’amore. E poi la sua maniere di essere attratto dalle donne e tutta visiva. E’ il movimento delle gambe, il movimento e basta. il ritmo. il film e costruito intorno a questo movirnento. lo non mi identifico affatto con il mio seduttore, ma come lui potrei dire alle donne, ed è la mia frase più sincera: Quella mi piace, perché sembra uscita da un romanzo russo, quella per il suo sorriso d’orfanella, quella ».
In questa storia di un grande amatore c’è poca nudità. Potrebbe commentare il suo leggendario pudore?
»lo SOnO per un erotismo vestito. il film che mi ha toccato di più in questo senso è “Il silenzio” di Bergman:
Gunnel Lindblom va al cinema, vede una còppia fare l’amore tra le poltrone, poi segueilgarzonediunbarsottoil portico di una chiesa, poi entra nella stanza d’albergo, si mettelamano sotto il vestito, si toglie le mutandine e le mette nel lavandino per la- varIe. Era splendido! Ma la nudità dij,er sé, no, almeno nei film. in letteratura è diverso; nel cinema tutto diventaaneddoticoopittoresco e questo nuoce alla storia: à4 bada alla forma dei seni alle chiazze di rossore, ai pelL.s.