martedì 31 gennaio 2012

le arti sono nobili

229 [Ars poetica, Ezra Pound]

suoi auguri per il mio lavoro esotico e termina con una sorta disfida: »Per me non esiste nulla, letteralmente nulla, al di fuori dell’America.»
Questo scrittore non è l’unico ad avere questo sentimento e non é l’unico ad avere fede nel domani. Questo sentimento e questa fede sono le nostre forze motrici, e quanto alla loro ap-
plicazione noi possiamo forse attuarla meglio facendo l’inventario di ciò che abbiamo ed escogitando delle misure pratiche.
E dobbiamo farlo senza orgoglio, e senza spirito parrocchiale; non potremmo ingannare altri che noi stessi. Non si tratta di far paura agli altri, si tratta di renderci fattivi. Dobbiamo impa rare ciò che si puo imparare dal passato, dobbiamo assimilare ciò che le altre nazioni hanno fatto con successo in simili circostanze, dobbiamo meditare sul come l’hanno fatto.

 
Abbiamo, per cominciare, l’architettura, la prima delle arti ad apparire, la più materiale, quella che meno si fonda sul bisogno interiore dell’uomo povero: poiché le arti sono nobili
 solo in quanto rispondono ai bisogni interiori dei poveri. Bach é patrimonio di tutti, Omero e patrimonio di tutti: solo che si abbia orecchio e pazienza di leggere o di udire. Pittura e scultura sono patrimonio di tutti in un dato posto, o di tutti coloro che hanno denaro per viaggiare.
E l’architettura viene per prima, poiché è il ramo più bello della pubblicità, pubblicità di qualche divinita di successo o di qualche imperatore o di qualche uomo d’affari: bisogno materiale più esibizione. Ad ogni buon conto abbiamo gia l’architettura, l’unica architettura del nostro tempo. E non mi riferisco alle nostre copie di edifici antichi, per quanto siano graziose e amabili; intendo le nostre proprie creazioni, i nostri edifici per uffici che sembrano più grandi campanili, e così via.

  
E abbiamo, o cominciamo ad avere, delle collezioni. Abbiamo avuto almeno uno studioso in Ernest Fenollosa, e un mecenate in Mr. Freer. Voglio dire che almeno questi due uomini
 hanno lavorato come i grandi ricercatori e collezionisti italiani del Quattrocento lavorarono e raccolsero. Ma per lo più l’America, dalla Casa Bianca alle fognature, è tuttora dominata da un odio
»puritano» verso tutto ciò che rimane al di là della sua capacità di capire.
Così è alla minoranza di coloro che lottano che io parlo, ad i una minoranza che fino ad oggi e stata man mano cacciata dalla propria terra. Noi abbiamo tenuto d’occhio finora le forze