domenica 27 novembre 2011

Morte d'un poeta

Suygna. Oh, s'io avessi allora presagito
Data: Sunday, 31 October @ W. Europe Standard Time
Argomento: Teatro




Oh, s'io avessi allora presagito,
quando mi avventuravo nel debutto,
che le righe con il sangue uccidono,
mi affluiranno alla gola e mi uccideranno.

Mi sarei nettamente rifiutato
di scherzare con siffatto intrigo.
Il principio fu così lontano,
così timido il primo interesse.

Ma la vecchiezza è una Roma
senza burle e senza ciance
che non prove esige dall'attore
ma una completa autentica rovina.

Quando detta una riga, il sentimento
manda uno schiavo sulla scena,
e qui l'arte vien meno,
qui respirano la terra e il fato.

borìs pasternàk

06:53:17pm CristianoTesta> ora ti faccio una domanda

06:53:21pm editor> quando sei in difficoltà non vai troppo per il sottile
06:53:32pm editor> spara (ops)
06:53:45pm CristianoTesta> perché fai l'editor e non hai scelto che qualcun altro editasse te, visto che potevi farlo? che ne eri in grado?
06:54:12pm CristianoTesta> tu sei diverso, e allora come la mettiamo
06:54:56pm editor> quando avevo la tua età Amelia mi volle presentare ad un critico (Cesare Garboli) che lei stimava e che andava per la maggiore
06:56:20pm suygna> editor continua....sto ascoltando in silenzio...
06:56:16pm editor> diceva, Amelia, " Quelle tue belle poesie, Orazio" e arrotava la r "francese" che aveva e la rendeva così sofisticata
06:57:16pm editor> io andavo la mattina (invece di studiare) a via delle mura aureliane e la trovavo seduta nel dondolo
06:57:25pm editor> nel piccolo giardinetto davanti casa
06:58:02pm editor> parlavamo, poi entravamo in casa per lavorare..
06:58:23pm editor> le facevo da "segretario" diceva Lei, e voleva pagarmi
06:58:56pm editor> stavamo redigendo, infatti, il suo nuovo libro per Garzanti
07:00:41pm editor> Amelia era il Mio Poeta, grandissimo, sublime
07:01:02pm editor> e stavamo diventando amici
07:02:38pm editor> anche a me piacevano le mie poesie
07:03:18pm editor> una cominciava così:
07:04:10pm editor> "Rosso di sera / buon poeta si spara. /Ritornando ai proverbi ritorniamo all'anima idiota del popolo / e rifacciamo si qui il percorso.."
07:04:21pm editor> era il 1968
07:05:14pm editor> a matematica, gli amici dicevano che "i primi a fare fuori (appena fatta la rivoluzione) siete voi"
07:05:23pm editor> cioè le teste storte
07:05:34pm editor> quelli che tralignano
07:05:40pm editor> che parlano d'altro
07:05:53pm editor> che si sottraggono alla dialettica
07:06:31pm editor> Amelia era la Nota Assoluta, la Poesia realizzata
07:06:59pm editor> Portai a casa sua prima Guido, poi Fernando
07:08:14pm editor> Amelia non riusciva a consegnare il libro a Garzanti, gli toccava di escludere almeno la metà delle poesie che aveva
07:08:31pm editor> e non le riusciva
07:09:45pm editor> mi fece portare tutte le poesie a casa mia e cominciò a uscire con Guido e Fernando
07:10:06pm editor> Si divertivano un sacco a far nulla, in fondo
07:10:35pm editor> La storia continua che io leggevo le poesie, le ribattevo a macchina, le collazionavo, etc
07:10:44pm editor> facevo l'editor senza saperlo fare
07:11:24pm editor> E mi spindi fuori anche a proporre le mie...
07:11:27pm editor> insomma
07:11:31pm editor> insomma
07:11:32pm editor> insomma
07:11:46pm CristianoTesta> non ci sono per nessuno sto ascoltando orazio
07:12:01pm Mazic> neanche per me?
07:12:03pm LentikkiaAnonima> va bene scusa
07:12:28pm editor> cri, cresci
07:12:57pm editor> nutri la tua aristocratica attenzione per la scrittuta
07:13:12pm CristianoTesta> questa storia è una truffa, non finisce
07:13:24pm editor> e frequenta gl'incroci per vendere i giornali piuttosto che perderti nello scriverli (per ora)
07:13:26pm CristianoTesta> non finisce
07:13:57pm Mazic> Cri a quale incrocio sei che vengo a farti compagnia
07:14:06pm suygna> lo sapevo io che poi alla fine cambiavi discorso orà
07:14:09pm CristianoTesta> quanto tempo ho per diventare qualcuno che mi piaccia guardare allo specchio?
07:14:14pm editor> eh già! l'hai capito, vero?
07:14:24pm CristianoTesta> fino ai 30? poi è una truffa?
07:14:36pm editor> Per andare dove voi siete
07:14:43pm editor> per andare via da dove non siete
07:14:51pm editor> c'e' una strada lunga
07:14:54pm Mazic> tante ore per il trucco, tante per il parrucchiere... chi bello vuole apparire grandi dolori ha da patire
07:15:00pm editor> nella quale non c'è estasi
07:15:26pm editor> (SCUSA MA DOVEVO ANNUNCIARTELO con i grandi versi di T.S.Eliot)!
07:16:24pm editor> 07:14:54pm Mazic> tante ore per il trucco, tante per il parrucchiere... chi bello vuole apparire grandi dolori ha da patire SI IN FONDO E' QUESTO,CRI e marzia lo sa
07:16:49pm CristianoTesta> io ho già patito
07:16:50pm editor> chissà cosa ti aveva scritto Marzia!??
07:16:56pm CristianoTesta> chiedi alla polvere
07:17:02pm LentikkiaAnonima> non so quando lo vedo, il telefono è sempre spento...ma forse lo conosci, si chiama domenico...è come me al terzo
07:17:17pm editor> andate su google e cercate i Four Quartets di Eliot
07:17:21pm CristianoTesta> ho già patito tanto
07:17:25pm LentikkiaAnonima>
07:17:42pm LentikkiaAnonima>
07:17:49pm LentikkiaAnonima> ma xkèèèèèèèèèè
07:17:51pm CristianoTesta> ho patito quello che nessuno di voi immagina neppure, neanche fante
07:18:19pm Mazic> chi è fante?
07:18:23pm CristianoTesta> devo comprare velocemente cibo per gatti. scusatemi scappo

07:18:44pm CristianoTesta> senza estasi
07:18:48pm editor> si, perdi sangue in linea: come Carmelo Bene che per tutto il film Nostra Signora dei Turchi sanguina copiosamente e si fascia interminabilmente in una piazza della puglia assolata
07:18:51pm Mazic> Ciao Cris... bacia bardamù per me... baci
07:19:29pm editor> salve ragazze gazze gazze gazze
07:22:58pm editor> Ah s'avessi presagito / quantdo m'avventuravo nel debutto / .../ mi sarei rifiutato di entrare in un siffatto intrigo/...
07:23:25pm editor> baci ai pupi alle pupe e ai gatti

Morte d'un poeta
Non ci credevano, pensavano: fandonie,
ma lo apprendevano da due, da tre, da tutti.
Si mettevano a fianco nella riga
del suo tempo fermatosi di botto
case di mogli di impiegati e di mercanti,
cortili ed alberi sui quali
i corvi, nel fumo d'un sole rovente,
urlavano eccitati contro le cornacchie,
perché le stolte d'ora innanzi non ficcassero
il naso nel peccato, alla malora.
Ma c'era sui volti un umido spostamento,
come fra le pieghe d'una strappata vangaiuola.
Era un giorno, un innocuo giorno, più innocuo
d'una decina di precedenti giorni tuoi.
Si affollavano, allineandosi nell'anticamera,
come se lo sparo li avesse allineati.
Come se avesse, schiacciandoli, schizzati da una chiàvica
lucci e scàrdove una deflagrazione
di petardi riposti fra i biodi.
Come un sospiro di strati micidiali.
Tu dormivi, spianato il letto sulla maldicenza,
dormivi e, cessato ogni palpito, eri placido, -
bello, ventiduenne,
come aveva predetto il tuo tetrattico.
Tu dormivi, stringendo al cuscino la guancia,
dormivi a piene gambe, a pieni mallèoli,
inserendoti ancora una volta di colpo
nella schiera delle leggende giovani.
Tu ti inseristi in esse più sensibilmente,
perché le avevi raggiunte d'un balzo.
Il tuo sparo fu simile a un Etna
in un pianoro di codardi e di codarde.

Oh, s'io avessi allora presagito,
quando mi avventuravo nel debutto,
che le righe con il sangue uccidono,
mi affluiranno alla gola e mi uccideranno.
Mi sarei nettamente rifiutato
di scherzare con siffatto intrigo.
Il principio fu così lontano,
così timido il primo interesse.
Ma la vecchiezza è una Roma
senza burle e senza ciance
che non prove esige dall'attore
ma una completa autentica rovina.
Quando detta una riga, il sentimento
manda uno schiavo sulla scena,
e qui l'arte vien meno,
qui respirano la terra e il fato.

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