Il numero di ARTAKI in cui sarà inserita quest’intervista si intitola “MONDI PARALLELI”, quali vedi intono a te?
Editor: L'effimero attuale di Veltroni, piuttosto che la bufala giornalistica di SecondLife sul web. La strategia politica che si chiama “Veltroni” ripete con lo slogan Pane&Novelle la politica dell'effimero Nicoliniano degli anni settanta (che ebbe pur il merito di tirare fuori dalle case gli abitanti di Roma prigionieri dell'estremismo terroristico), la dilata a dismisura gettando un'ombra fosca su tutta la nostra vita. Vivere di Notti in Bianco è una fuga razionale per i nuovi suddditi.
(bibliografie. Guy Debord La società dello spettacolo per lo "spettacolare integrato"; Marshall McLuhan La galassia Gutemberg per la "tipografia"; Celestin Freinet Nascita di una pdagogia popolare per le "tecniche" senza metodo; )
Perché “Mondo ai lati”?
Editor: E' un'idea filosofica di Daniele Gambarara che da anni anima un pezzo dell'Università di Calabria; il Professore e la piattaforma web sono un tutt'uno con il suo impegno di studioso della comunicazione e si integrano con il suo progetto di Corso di Laurea che vede la partecipazione attiva della community degli studenti.
La comunicazione, cos’è oggi, in questo circo mediatico, continuo e multidirezionale, di informazioni?
Editor: Non ci si debbono porre in questo momento problemi che rischiano di farci perdere le grandi occasioni del Digitale, nella società che comunica diffusamente e continuamente.
Saper comunicare cosa vuol dire?
Editor: Mah, non saprei, non mi pongo problemi di questo tipo. Tutti comunicano con tutti, persone e merci, luoghi e momenti. Forse è meglio che vi poniate il problema dell'informazione che è il campo, mi pare, di vostro interesse primario. La comunicazione non è il telegiornale o il blog, ma i bancomat, i gps-system, le etichette intelligenti (rfid) che fannoradio diffusa, le vigilant camera, le tecnologie che dilatano l'ambiente umano, le protesi che costituiscono il corpo tecnologico.
Il web, una nuova frontiera in continua evoluzione; meriti e demeriti…
Editor: Il web è vecchio, ma vigoroso, saggio. La scena attuale gli deve molto (per esempio i suoi protocolli, le dinamiche di community, il concetto stesso di reti aperte), ma la rete delle reti (inter-net) ormai è ben oltre, è tra di noi, letteralmente. Il web in Internet è certo un punto di riferimento e lo rimarrà: basta pensare a Google, del resto, per capirne il senso profondo nella vita del mondo.
L’interazione è un concetto che pertiene al dialogo tra le persone, subordinarlo al mondo virtuale comporta dei rischi per i rapporti umani…
Editor: Si confonde la rete col virtuale, dannazione! La rete è anche virtuale, ma solo in parti marginali ed inessenziali. La rete è reale come le strade e i palloni sonda metereologici, niente di più, niente di meno. Questa retorica del virtuale è insopportabile. Il pensare e l'immaginare, il drama e la fabula non li inventa la rete o il digitale – e neanche la televisione o la radio: la caverna di Platone è il virtuale più classico che può chiarirci la valenza del termine nella storia umana. E nella vita delle persone, se proprio volete il virtuale, andate con loro al cinema.
I mondi che stanno ai lati si incrociano, ma possono procedere anche parallelamente…
Editor: Il concept di Mondo Ai Lati non è mio, si vede, data la marca filosofica. Nel nostro caso è l'evidente allusione al “mondo dei giovani e degli studenti nell'istituzione scuola”, in genere è l'idea di confine che arricchisce l'idea di spazio comune, mi pare. Di mondi fantastici non m'intendo, m'annoiano tremendamente e neanche sono esperto di mappamondi immaginari: amo la fisicità dei telefonini e dei messenger, dei telecomandi e quando d'inverno vado alla casa al mare accendo il riscaldamento a distanza con gli impulsi bip bip bip e quando apro la porta il calore mi dice le cose misteriose della civiltà di cui godo senza sinistri sensi di colpa.